Ordinarietà e straordinarietà si alternano sulla scena del processo penale, alimentando un rapporto biunivoco tra innovazioni (frutto dell’emergenza) e criticità. Stagioni eccezionali generano istituti disfunzionali rispetto all’assetto esistente per poi esserne gradualmente assorbiti. È accaduto anche a seguito della pandemia, ma con una differenza ...
di Sergio Lorusso, Professore ordinario di Diritto processuale penale – Università di Foggia
Diritto alla vita e alla salute psicofisica in carcere
(Corte E.D.U., 4 giugno 2020, Citraro e Molinoc. Italia)
di Marco Bastianello
In tema di mandato d’arresto europeo, la Suprema Corte si è soffermata sui parametri di riferimento cui l’autorità giudiziaria dello Stato richiesto deve improntarsi nell’esercitare o meno la facoltà di opporre rifiuto alla consegna, ai sensi del nuovo art. 18-bis, lett. c), l. n. 69/2005. A parere dei giudici di legittimità, la Corte ...
di Francesca Proia, Dottoranda di ricerca in Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
In tema di indagini difensive, la decisione in commento – conformandosi ad un indirizzo giurisprudenziale consolidato – ammette l’acquisizione di documenti raccolti all’estero dal detective, incaricato dal privato, fuori dall’ambito applicativo di cui all’art. 391-nonies c.p.p. La pronuncia offre l’occasione per analizzare le ...
di Maria Thelma Vita, Dottoranda di ricerca in Diritto pubblico (indirizzo penalistico) – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Le Sezioni unite chiariscono definitivamente che nuove contestazioni sono ammesse, nel giudizio abbreviato, nei soli limiti in cui scaturiscano dalle prove integrative acquisite, a norma degli artt. 438, comma 5, e 441, comma 5, c.p.p. nello stesso giudizio, e non – di conseguenza – ove si fondino su una mera rivalutazione del compendio probatorio già in atti al momento della ...
di Barbara Lavarini, Professore associato – Università degli Studi di Torino
Con l’arresto giurisprudenziale in commento le Sezioni unite hanno stabilito che i principi di diritto enucleati dalla Corte EDU nella sentenza Contrada contro Italia non possono ritenersi automaticamente estensibili a tutti gli altri “fratelli minori” dalla giurisdizione interna, posto che la pronuncia sovranazionale non può considerarsi sentenza pilota, ...
di Francesco Tascione, Cultore di Diritto processuale penale - LUISS Guido Carli, Roma.
Ripercorrendo strade già ampiamente perlustrate dalla giurisprudenza di legittimità e affrontando questioni collaterali ma imprescindibili, la Corte torna a riaffermare l’inutilizzabilità, in sede processuale e cautelare, del file audio di cui sia sconosciuta la paternità. Pur tuttavia, la scelta dei giudici di legittimità di confermare il ...
di Annalisa Buccarella, Cultore della materia in diritto processuale penale - Università degli Studi del Salento
Con una sentenza coraggiosa la Corte costituzionale estende la portata applicativa dell’art. 25, comma 2, Cost. al settore dell’esecuzione della pena: censurando il diritto vivente, sancisce il divieto di retroattività delle modifiche peggiorative introdotte dalla legge n. 3 del 2019 ai condannati che abbiano commesso il fatto anteriormente alla sua entrata in vigore. ...
di Caterina Scaccianoce, Ricercatrice di Procedura penale - Università di Palermo
Il contributo, a commento di una recente decisione della Suprema Corte, ripercorre in maniera critica i consolidati orientamenti in tema di ne bis in idem internazionale.
di Elvira Nadia La Rocca, Ricercatrice di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Con la sentenza del 19 maggio 2020, n. 15331, la Suprema Corte ha assunto una posizione ferma circa l’annosa querelle sul se il giudice può interrogare il teste con metodi in grado di condizionare la risposta. Tale materia è stata più volte affrontata dalla giurisprudenza che, sulla base di prassi fuorvianti, collocava le domande suggestive nel perimetro della ...
di Francesca Romana Mittica, Dottore di ricerca in Diritto pubblico – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
L’ampliamento, mediante la conversione in legge n. 157/2019 del decreto-legge n. 123/2019, del catalogo delle ipotesi di confisca e, di conseguenza, del sequestro a questa finalizzata, se, da un lato, rende più efficace la lotta alla criminalità economica, dall’altro lato, rischia di generare “scorciatoie” probatorie poco rispettose dei principi del giusto ...
di Filippo Giunchedi, Professore associato di Diritto processuale penale – Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma
L’inclusione dei delitti di cui al d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, all’interno del catalogo dei reati – presupposto per la responsabilità degli enti, è spesso vista quale approdo fisiologico – e persino tardivo – del principio per cui societas delinquere potest. In realtà, tale affermazione va necessariamente contestualizzata. Alla luce della ...
di Giuseppe Biscardi, Ricercatore di procedura penale – Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Nel 2017 il legislatore italiano ha apportato alcune modifiche alla disciplina delle intercettazioni di comunicazioni prevista dal codice di procedura penale. Tra queste merita di essere segnalata l’introduzione della prima regolamentazione sul captatore informatico ai fini delle intercettazioni di comunicazioni tra presenti, la cui applicabilità però è stata via via ...
di Mauro Trogu, Dottore di ricerca in Diritto processuale penale interno, internazionale e comparato – Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
Le investigazioni interne alle organizzazioni complesse rappresentano uno strumento non più inedito per l’esercizio del diritto di difesa, prima e durante il procedimento penale. Al contempo costituiscono l’occasione per concretizzare risposte efficaci e alternative alla criminalità del profitto, mediante l’adozione di modelli riparativi. ...
di Enrico Maria Mancuso, Professore associato di Diritto processuale penale – Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Il presente contributo esamina le regole inerenti all’ordine di assunzione della prova dichiarativa, che scandiscono la sequenza dell’attività argomentativa nel corso del giudizio, esaltando la vocazione cognitiva tipica di una contesa dialettica. Nonostante la rilevanza degli interessi sottesi all’incedere ordinato delle cadenze istruttorie nel corso del dibattimento, ...
di Giulia Fiorelli, Ricercatrice di Diritto processuale penale – Università degli Studi Roma Tre