Nella incessante rincorsa al contenimento dei tempi processuali il legislatore ha dapprima puntato sui riti alternativi. La scommessa è risultata non solo perdente rispetto all’obiettivo perseguito, ma dannosa per la natura cognitiva del processo: si pensi alla involuzione del rito negoziale, divenuto l’antitesi stessa del giudizio. I conseguenti guasti in punto di ...
di Alessandra Sanna, Professore associato di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Firenze
La Corte di legittimità impone al difensore che intende utilizzare il proprio personal computer durante un colloquio in carcere con l’assistito in vinculis, di indicare le ragioni che ne rendono indispensabile l’impiego per soddisfare le esigenze difensive. Si tratta però di un obbligo non previsto da alcuna disposizione normativa, determinando così una ...
di Lorenzo Belvini, Dottore di ricerca in Diritto pubblico - indirizzo penalistico, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
La sent. costituzionale n. 253 del 2019 ha eroso l’obbligo di collaborazione previsto dal comma 1 dell’art. 4-bis ord. penit., trasformando la relativa presunzione da assoluta a relativa. In tali casi, peraltro, l’onere probatorio gravante sull’interessato è maggiormente gravoso, dovendo egli dimostrare non solo la non attualità di collegamenti con la ...
di Carlo Fiorio, Professore ordinario di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Perugia
La Corte di Cassazione ha stabilito che la motivazione del sequestro probatorio deve investire anche il rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità tra i beni oggetto del vincolo e le finalità investigative perseguite. Pare così ampliarsi, in ottica garantista, l’onere motivazionale di un provvedimento che dispone il sequestro a fini di prova.
di Leonardo Nullo, Cultore di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Perugia
Con la sent. n. 263 del 2019 è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 2, comma 3, d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 121.
La Consulta ha rimosso le preclusioni e gli automatismi che non permettevano una valutazione caso per caso della concessione dei benefici penitenziari ai minorenni condannati per reati ostativi previsti dall’art.4 ...
di Maria Rosaria Magliulo, Cultrice di Diritto processuale penale – Università Suor Orsola Benincasa
I rapporti tra confisca di prevenzione ed evasione fiscale sono stati al centro di un intenso dibattito in dottrina e, ancor più, in giurisprudenza. L’evoluzione delle misure di prevenzione, d’un lato, e il mutato assetto dell’intervento penale in materia tributaria, dall’altro, hanno posto l’interprete dinanzi a delicate questioni processuali di non facile ...
di Agnese Del Giudice, Dottoranda di ricerca in Diritto dei beni privati, pubblici e comuni – Università del Salento
Il mandato di arresto europeo ha rappresentato il primo e più importante strumento di mutuo riconoscimento per i Paesi dell’Unione europea. In quasi un ventennio di applicazione l’istituto è stato caratterizzato da adeguamenti parziali del legislatore interno, da progressive spinte armonizzatrici del diritto dell’Unione, da un intenso dialogo multilivello tra le ...
di Paola Maggio, Ricercatore di Diritto processuale penale – D.E.M.S. – Dipartimento di Studi europei e della Integrazione internazionale– Università degli Studi di Palermo
La disciplina dei rapporti tra processo penale e procedimento disciplinare nel settore delle libere professioni rappresenta una sintesi tra le esigenze di autonomia dell’azione disciplinare e di coerenza tra le decisioni dei due diversi giudizi. Sono state operate scelte di compromesso che rendono il quadro normativo non semplice da decifrare, considerando anche l’adozione di ...
di Pietro Zoerle, Assegnista di ricerca in Diritto processuale penale – Università degli Studi di Milano
Un recente intervento giurisprudenziale offre l’occasione per riflettere sull’attuale valore dei principi dell’oralità e dell’immediatezza alla luce della profonda crisi del sistema processuale italiano. La soluzione prospettata dalla Corte per la risoluzione di tali disfunzioni sistemiche, tuttavia, pare non essere del tutto convincente. Il tentativo, attraverso ...
di Gaia Tessitore, Dottoranda di ricerca – Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Il Governo ha approvato un disegno di legge delega per la riforma del processo penale con l’obiettivo dichiarato di coniugare efficienza, speditezza e garanzie difensive. In realtà, tale finalità appare tradita dall’articolato di questo ennesimo intervento sul codice di procedura penale che, incidendo sulle varie fasi del procedimento (indagini preliminari, udienza ...
di Nicola Triggiani, Professore ordinario di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
L’approfondimento dedicato all’istituto, di nuovo conio, del controllo giudiziario delle aziende muove dalla disamina di un recente filone giurisprudenziale che sembrerebbe sostenere un “automatico” accesso al beneficio. In realtà, anche se questa era l’idea sottesa all’art. 34-bis del novellato d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, essa si scontra con una ...
di Mario Griffo, Ricercatore confermato di Diritto processuale penale – Università degli Studi del Sannio