È da tempo, ormai, che si assiste a derive giurisprudenziali che, in diversi ambiti del processo penale, sono pervenute all’elisione del principio di legalità. Nonostante le critiche della maggior parte della dottrina nei confronti di questa modalità operativa e gli esiti assai discutibili ai quali essa è pervenuta, il fenomeno non stenta ad arrestarsi, avendo ...
di Giulio Garuti
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE, 20 LUGLIO 2017, N. 47970 – PRES. CANZIO; REL. IZZO
Nel giudizio di rinvio a seguito di annullamento della ordinanza che ha disposto o confermato la misura coercitiva, il tribunale del riesame deve depositare il provvedimento nel termine di trenta giorni previsto dall’art. 311, comma 5-bis, c.p.p., a pena di perdita di efficacia della misura, e non ...
Le Sezioni Unite, con la sentenza in commento, hanno affermato l’impossibilità di prorogare, nel giudizio di rinvio cautelare, il termine per il deposito dell’ordinanza. Gli argomenti utilizzati per giungere a queste conclusioni sono assolutamente condivisibili e possono costituire lo strumento per risolvere altre questioni interpretative che emergono dalla lettura del comma ...
di Fabio Alonzi
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE UNITE, SENTENZA 20 LUGLIO 2017, N. 48126 – PRES. CANZIO; REL. FUMO
Il terzo, prima che la sentenza sia divenuta irrevocabile, può chiedere al giudice della cognizione la restituzione del bene sequestrato e, in caso di diniego, proporre appello dinnanzi al tribunale del riesame. Qualora sia stata erroneamente proposta opposizione mediante incidente di ...
Con la pronuncia in commento, la Suprema Corte individua lo strumento attivabile dai terzi estranei al giudizio destinatari del provvedimento di confisca disposto con sentenza di primo grado. La soluzione appare condivisibile, ma non garantisce rispetto ad ogni possibile impatto negativo del provvedimento sulla posizione soggettiva del terzo. La necessità di assicurare ...
di Paola Spagnolo
CORTE DI GIUSTIZIA UE, GRANDE SEZIONE, SENTENZA 5 DICEMBRE 2017 – TARICCO, CAUSA C-42/17
L’articolo 325, paragrafi 1 e 2, TFUE dev’essere interpretato nel senso che esso impone al giudice nazionale di disapplicare, nell’ambito di un procedimento penale riguardante reati in materia di imposta sul valore aggiunto, disposizioni interne sulla prescrizione, rientranti nel ...
La Corte di giustizia dell’Unione Europea chiarisce che la interpretazione offerta dell’art. 325, paragrafi 1 e 2, TFUE impone al giudice nazionale la disapplicazione delle disposizioni interne in materia di prescrizione nel limite in cui tale disapplicazione non comporti la violazione del principio di legalità per la insufficiente determinatezza della legge applicabile o per ...
di Roberto Rampioni
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE II, SENTENZA 12 OTTOBRE 2017, N. 46996 – PRES. DIOTALLEVI; REL. TUTINELLI
La nozione di “delitti commessi con violenza alla persona”, prevista dall’art. 299, comma 2-bis, c.p.p. al fine di individuare l’ambito di applicabilità dell’obbligo di notifica alla persona offesa della richiesta di revoca o sostituzione della misura ...
Con la pronuncia in commento, la Suprema Corte contribuisce a chiarire i contorni dell’obbligo di notifica dell’istanza ex art. 299 c.p.p. alla persona offesa, attraverso la puntuale ricostruzione dei diversi interventi legislativi che, a partire dalla previsione di un mero dovere informativo, hanno inserito nel sistema un momento di reale coinvolgimento ...
di Gaspare Dalia
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE II, SENTENZA 5 SETTEMBRE 2017, N. 40259 – PRES. DIOTALLEVI; REL. RECCHIONE
L’abolitio criminis di uno dei reati oggetto di “patteggiamento”, intervenuta successivamente all’emissione di una sentenza su pena concordata, nelle more del procedimento in cassazione, impone l’annullamento della decisione senza rinvio per una nuova ...
Chiamato a pronunciarsi sui poteri della Corte di cassazione nel valutare la legittimità di una sentenza su pena concordata quando per uno dei reati per cui è stato ratificato l’accordo sia intervenuta l’abolitio criminis, il Supremo Collegio ritiene che il venir meno di uno dei termini essenziali del contenuto dell’accordo che ha portato al ...
di Maria Simona Chelo
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE V PENALE, SENTENZA 25 OTTOBRE 2017, N. 49046 – PRES. VESSICHELLI; REL. SCORDAMAGLIA
In ipotesi di richiesta di archiviazione per particolare tenuità del fatto ex art. 411, comma 1-bis, c.p.p., l’opposizione della persona offesa che si limiti a illustrare le ragioni del dissenso senza indicare investigazioni suppletive e relativi elementi ...
Successivamente al d.lgs. 16 marzo 2015, n. 28, che ha introdotto il comma 1-bis all’art. 411 c.p.p., emerge una specifica modalità di opposizione alla richiesta di archiviazione per la particolare tenuità del fatto la cui disciplina, tuttavia, genera incertezze in ordine al vaglio di ammissibilità dell’atto. In ogni caso, il giudice per le indagini ...
di Matteo Rampioni
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE III, SENTENZA 24 GENNAIO 2017, N. 13661 – PRES. ROSI; REL. CIRIELLO
In tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, è legittima l’utilizzazione del contenuto di una conversazione legittimamente intercettata, a nulla rilevando la mancata sottoscrizione del relativo verbale da parte del pubblico ufficiale che abbia proceduto ...
Con la decisione in commento, la Corte di Cassazione ha chiarito che, in materia di intercettazioni, la mancata sottoscrizione del verbale da parte del pubblico ufficiale che ha proceduto alle operazioni non determina inutilizzabilità, in quanto tale inosservanza non rientra tra i casi di cui all’art. 271 c.p.p., ma si configura, invece, come una ipotesi di nullità relativa, ...
di Chiara Rosa Blefari
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE III, 3 AGOSTO 2017, N. 38961 – PRES. DI NICOLA; REL. MENGONI
Rientra tra i poteri del giudice dell’esecuzione, che deve rideterminare la pena dopo la pronuncia di incostituzionalità, dichiarare la prescrizione del reato, riqualificato come contravvenzione, nel caso in cui la causa estintiva sia maturata in pendenza del procedimento di cognizione e ...
Attraverso l’analisi della sentenza in commento, l’Autore esamina la possibilità da parte del giudice dell’esecuzione di dichiarare l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione, a seguito della parziale incostituzionalità del comma I-bis dell’art. 181 d.lgs. 42/2004. Mediante la sentenza n. 56 del 2016, infatti, la Corte costituzionale ha ...
di Carlo De Gasperi
Procedimento applicativo delle misure di prevenzione patrimoniali: la l. 17 ottobre 2017, n. 161 e le modifiche al codice antimafia
La recente l. 17 ottobre 2017, n. 161 recante “Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie ...
di Carla Pansini
La l. 17 ottobre 2017, n. 161 e l'amministrazione giudiziaria dei patrimoni sottratti al crimine: una risposta, non sempre adeguata, alla richiesta di intervento legislativo
Il nuovo testo del codice antimafia reca in sé l’ansia del legislatore di fornire risposte pratiche su temi complessi ed estremamente delicati, aventi la propria origine nella normativa che si occupa ...
di Mariaivana Romano
Profili sostanziali della confisca di prevenzione
La l. n. 161 del 2017 ha modificato la disciplina della confisca di prevenzione prevista dal Codice antimafia, estendendo le ipotesi di confisca per equivalente, aumentando il numero, già notevole, dei reati presupposto e inserendo la regola di esclusione probatoria in materia di proventi da evasione fiscale. Ne consegue ...
di Alberto De Vita
Timori elettorali e mai sopite tensioni securitarie impediscono, ancora una volta, una riflessione seria sulla Guantanamo italiana. A distanza di venticinque anni dalla sua introduzione normativa è opportuna una rimeditazione dell’art. 41-bis ord. penit., le cui dinamiche consentono al potere esecutivo di limitare la libertà personale, sconfinando in un settore ...
di Carlo Fiorio
La confisca è ormai considerata misura irrinunciabile nella lotta contro il crimine economico. Il ricorso sempre più frequente a tale strumento, tuttavia, non ha indotto il legislatore ad intervenire per disciplinare organicamente le varie forme in cui esso si manifesta nel sistema. In questo quadro, nel tentare una non agevole ricognizione dei modelli, il contributo si concentra ...
di Laura Capraro
La riforma Orlando opera la distinzione tra capacità reversibile e irreversibile dell’imputato, modificando l’art. 71 c.p.p., che subordina la sospensione del procedimento all’accertamento dell’incapacità temporanea, e introducendo il nuovo art. 72-bis c.p.p. Tale previsione disciplina la definizione del procedimento per incapacità irreversibile ...
di Ada Famiglietti
Il codice di procedura penale della Repubblica di San Marino resiste ad un primo vaglio di compatibilità con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Nonostante gli oltre cento anni di storia e una impostazione squisitamente inquisitoria, i primi ricorsi alla Corte di Strasburgo non sono riusciti a fare breccia. In particolare, la disciplina delle misure cautelari reali, ...
di Antonio Pagliano