L’informatica ha creato mezzi di ricerca della prova capaci di coprire spazi fisici e virtuali sempre più estesi. Eppure la legge si è finora dimostrata incapace di regolarne l’utilizzo, a livello tanto nazionale quanto sovranazionale.
Sul primo fronte emergono asimmetrie nel dosaggio delle garanzie, velleitari tentativi di limitare il raggio operativo di taluni ...
di Marcello Daniele (Professore ordinario di Diritto processuale penale – Università degli Studi di Padova)
CASSAZIONE, SEZIONE I, SENTENZA 3 APRILE 2018, N. 14785 – PRES. DI TOMASSI – REL. TARDIO
Nel procedimento di sorveglianza il legittimo impedimento del difensore per ragioni di salute, adeguatamente provato nella sua serietà e tempestivamente comunicato, costituisce causa di rinvio dell’udienza in camera di consiglio di cui all’art. 127 c.p.p., fissata ai sensi ...
La pronuncia segnala l’abbandono di un indirizzo nato agli albori del codice e mai ripudiato: l’esclusione dell’istituto del rinvio per legittimo impedimento del difensore dall’ambito dei procedimenti camerali, compresi quelli contraddistinti dalla necessaria presenza del difensore, come il rito di sorveglianza. L’unica eccezione alla regola, rappresentata ...
di Alessandra Sanna (Professore associato di Diritto processuale penale ed esecuzione penale – Università degli Studi di Firenze)
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE, SENTENZA 5 APRILE 2018, N. 15290 – PRES. CONTI, REL. DE CRESCIENZO
Il difensore della parte civile ha diritto a ricevere avviso dell’udienza fissata dal Tribunale sulla richiesta di riesame proposta dall’imputato avverso una ordinanza di sequestro conservativo e di partecipare all’udienza. In mancanza di tale partecipazione, la parte ...
Le Sezioni Unite confermano che la parte civile può ricorrere per cassazione ex art. 325 c.p.p. avverso l’ordinanza del Tribunale del riesame soltanto nel caso in cui non sia stata messa in condizione di partecipare al relativo procedimento. La decisione offre lo spunto per una riflessione sulla tutela riconosciuta al danneggiato dal reato che decida di esercitare ...
di Laura Capraro (Ricercatrice di Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE II, SENTENZA 20 MARZO 2018, N. 12840 – PRES. DE CRESCIENZO; REL. CIANFROCCA
Il pubblico ministero è legittimato ad impugnare una decisione che, per effetto di una erronea applicazione della legge processuale, abbia arrecato un pregiudizio concreto ed attuale ai diritti della parte civile.
L’impostazione esegetica in esame consente al pubblico ministero di ricorrere contro il provvedimento di revoca delle statuizioni civili per l’intervenuta prescrizione del reato nonostante il suo interesse ad impugnare abbia natura pubblicistica.
di Matteo Rampioni (Dottore di ricerca in Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE, SENTENZA 3 APRILE 2018, N. 14800 – PRES. CANZIO; REL. DE AMICIS
Nell’ipotesi di riforma in senso assolutorio di una sentenza di condanna, il giudice di appello non ha l’obbligo di rinnovare l’istruzione dibattimentale mediante l’esame dei soggetti che hanno reso dichiarazioni ritenute decisive ai fini della condanna di primo ...
Le Sezioni unite, dopo neanche due anni dalla pronuncia che aveva sancito l’obbligatorietà della rinnovazione istruttoria in grado d’appello a fronte dell’overturning da proscioglimento a condanna, affrontano il tema nel caso inverso e, ripercorso il solco tracciato in precedenza, giungono alla soluzione opposta: ex actis il giudice d’appello non ...
di Elga Turco (Ricercatrice di Diritto processuale penale – Università del Salento)
CASSAZIONE, SEZIONE III, SENTENZA 11 APRILE 2018, N. 16040 – PRES. DI NICOLA – REL. SEMERARO
Il contenuto delle conversazioni intercettate può essere provato anche mediante deposizione testimoniale, non essendo necessaria la trascrizione delle registrazioni nelle forme della perizia, atteso che la prova è costituita dalla bobina-cassetta o supporto digitale, che ...
Il contributo esamina gli spazi di ammissibilità della prova testimoniale rispetto al contenuto delle intercettazioni dando atto dell’esistenza di due posizioni contrapposte. La sentenza in commento evidenzia l’inesistenza di un espresso divieto di testimonianza in materia superando il precedente orientamento della Suprema Corte che, per lungo tempo, ha sostenuto la ...
di Giuseppe Visone (Sostituto procuratore – Procura di Napoli)
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE II, SENTENZA 21 DICEMBRE 2017, N. 57152 – PRES. GALLO; REL. CIANFROCCA
Nella formazione del libero convincimento, il giudice può ben considerare, in concorso di altre circostanze di indubbio segno accusatorio la portata significativa del silenzio mantenuto dall’imputato interrogato su circostanze in cui potrebbe fornire indicazioni di dati ...
L’autore analizza una recente decisione che trae delle inferenze negative dal silenzio dell’accusato in ordine agli elementi a suo carico. Dopo aver richiamato i principi deducibili dalla Direttiva 2016/343/UE sul rafforzamento della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo e dalla Costituzione, l’orientamento sposato dalla Cassazione viene quindi ...
di Luca Carboni (Magistrato; Dottore di ricerca in Scienze Penalistiche – Università degli Studi di Trieste)
Appare sempre più stridente il possibile conflitto tra l’interesse statuale alla confisca e quello del danneggiato alla soddisfazione della pretesa risarcitoria. Da un lato, infatti, proliferano le ipotesi speciali e “per equivalente” di ablazione pubblica. Dall’altro, tendenze sistematiche ed indici positivi – anche di rango sovranazionale – premono per ...
di Giuseppe Biscardi (Ricercatore di Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)
Il ricorso allo strumento audiovisivo è stato pensato per evitare che le organizzazioni criminali potessero condizionare le normali dinamiche processuali o influire sulla serenità dei soggetti chiamati a parteciparvi, tanto più se esposti a pressioni e rischi per la loro incolumità, come nel caso dei collaboratori di giustizia. Per primo è stato introdotto ...
di Francesca Romana Mittica (Dottore di ricerca in Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)
Nel 1988 la Corte costituzionale aveva dichiarato l’illegittimità del divieto per l’imputato di citare nel giudizio penale l’assicuratore per i danni da circolazione stradale. Sembrava una decisione storica che avrebbe potuto essere applicata ai tanti casi in cui all’imputato è preclusa la citazione, consentita alla parte civile, dei terzi civilmente ...
di Alessandro Diddi (Professore associato – Università della Calabria)
Pur essendo frutto di una riflessione comune, i §§ 6-10 sono stati redatti da Mitja Gialuz, mentre i §§ 1-5 da Jacopo Della Torre.
Gli autori, dopo aver ricostruito le origini dei nuovi commi 1-bis e 1-ter dell'art. 618 c.p.p., recentemente introdotti dalla l. 23 giugno 2017, n. 103, si soffermano sui pregi e difetti di tali disposizioni, con cui il legislatore ha ...
di Mitja Gialuz (Professore associato di Procedura penale – Università degli Studi di Trieste)
Jacopo Della Torre (Dottore di ricerca in Scienze giuridiche – Università degli Studi di Udine)
Ritocchi alla disciplina, piuttosto che una riforma; frammentari, poco innovativi, (salvo il veto al pubblico ministero di proporre appello incidentale), non privi di una dose d’ambiguità e, talvolta, persino inutili, gli interventi normativi in due tappe rivelano al fondo l’incompiuta ambizione di rimodulare i tempi del processo.
di Adolfo Scalfati (Professore ordinario di Procedura penale – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)