La problematicità del rapporto tra scienza e processo è destinata ad acuirsi con riferimento alle neuroscienze. Queste, infatti, si caratterizzano per un campo di azione perfettamente sovrapponibile a quello dell’accertamento penalistico, con conseguente difficoltà di provvedere a momenti di verifica falsificazionista. Ma, anche a prescindere dalla ...
di Filippo Raffaele Dinacci
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE VI, SENTENZA 15 OTTOBRE 2015, N. 41516 – PRES. MILO; REL. PETRUZZELLIS
Nella procedura del mandato di arresto europeo il precedente rigetto dell’istanza determinato da ragioni procedurali, sia pure passato in giudicato, non è preclusivo di un successivo giudizio di merito e non determina alcuna perenzione dell’azione, ma solo la perdita di ...
L’emissione di una sentenza definitiva che, per motivi estranei ai requisiti strutturali della richiesta ed a valutazioni di merito, non ne disponga l’esecuzione, non esclude l’efficacia giuridica del mandato di arresto, ove non espressamente revocato, e non è ostativa alla ripresa del procedimento, pur in assenza di una nuova richiesta.
di Lorenzo Pulito
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE, SENTENZA 30 DICEMBRE 2015, N. 51207 – PRES. SANTACROCE; REL. RAMACCI
In caso di ricorso per cassazione proposto a norma dell’art. 325 c.p.p., deve osservarsi la procedura di cui all’art. 611 c.p.p.
Le Sezioni Unite, mutando un indirizzo dalle stesse espresso nei primi anni ‘90 del secolo scorso, hanno affermato il principio di diritto secondo cui in caso di ricorso per cassazione proposto a norma dell’art. 325 c.p.p., avverso il sequestro probatorio o in materia di cautele reali, il rito camerale deve seguire le forme non partecipate di cui all’art. 611 c.p.p., e non ...
di Enrico Maria Mancuso
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE V, SENTENZA 7 OTTOBRE 2015, N. 40342 – PRES. MARASCA; REL. ZAZA
È applicabile la nuova disciplina di cui all’art. 309, comma 10, c.p.p., come modificato dall’art. 11 legge 16 aprile 2015, n. 47, all’ordinanza del Tribunale del riesame il cui dispositivo sia deliberato e depositato precedentemente alla entrata in vigore della ...
La novella 16 aprile 2015, n. 47 ha introdotto nel comma 10 dell’art. 309 c.p.p. un’inedita causa di perdita di efficacia del provvedimento applicativo della misura cautelare, per il caso in cui le motivazioni dell’ordinanza del riesame vengano depositate oltre i termini ivi prescritti. La Corte regolatrice, valorizzando l’autonomia tra l’emissione del dispositivo e ...
di Elisa Zerbini
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE III, SENTENZA 13 OTTOBRE 2015, N. 41072 – PRES. SQUASSONI; REL. DI NICOLA
Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente sui beni dell’amministratore della società è legittimo solo quando il reperimento dei beni costituenti il profitto diretto del reato presso la società sia impossibile, seppure transitoriamente, ...
La Corte di cassazione ha statuito che, nei confronti dell’amministratore di una società, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente può essere eseguito solo se è impossibile aggredire in via diretta il profitto del reato; ma occorre prima realizzare la ricerca del profitto tra i beni della persona giuridica destinataria dell’illecito ...
di Lorenzo Belvini
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE VI, SENTENZA 12 OTTOBRE 2015, N. 40978 – PRES. CONTI; REL. DI STEFANO
In tema di motivazione dell’ordinanza cautelare, le modifiche introdotte negli artt. 292 e 309 c.p.p. dalla legge 16 aprile 2015, n. 47, non hanno carattere innovativo, essendo stata solo esplicitata la necessità che, dall’ordinanza, emerga l’effettiva valutazione ...
La legge n. 47/2015, recependo recenti arresti giurisprudenziali, impone al giudice cautelare di esplicitare nella motivazione – oltre alla già prescritta «esposizione» – anche la propria «autonoma valutazione» in ordine alle esigenze cautelari, agli indizi e agli elementi forniti dalla difesa. La prescrizione è presidiata dall’obbligo ...
di Maria Vittoria Papanti-Pelletier
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE, SENTENZA 16 LUGLIO 2015, N. 43264 – PRES. SANTACROCE; REL. CONTI
Nel procedimento davanti al giudice di pace, dopo l’esercizio dell’azione penale, la mancata comparazione in udienza della persona offesa, ritualmente citata ancorché irreperibile, non è di per sé di ostacolo alla dichiarazione di particolare ...
La Suprema Corte nega che la mancata comparizione della persona offesa, ritualmente citata ancorché irreperibile, possa impedire la dichiarazione di particolare tenuità del fatto, prevista nel procedimento davanti al giudice di pace dall’art. 34, comma 3, d.lgs. 28 agosto 2000, n. 274, in quanto l’opposizione deve essere necessariamente espressa e non può ...
di Matilde Brancaccio
La legge n. 47/2015, nel riformare la disciplina delle misure cautelari, ha previsto che le esigenze da garantire debbano essere non solo “concrete”, ma anche “attuali”. Nel presente contributo si esamina una delle prime decisioni del tribunale del riesame di annullamento di un’ordinanza per la mancanza di attuali esigenze di cautela. È ...
di Luigi Giordano
Antonio Pagliano
Le modifiche introdotte dal d.lgs. 24 settembre 2015, n. 158, solo in apparenza marginali, riguardano la disciplina processuale del patteggiamento (che può essere richiesto solo in presenza dell’estinzione delle obbligazioni tributarie) e della confisca, diretta e per equivalente (adottabile per tutti i reati previsti dal d.lgs. n. 74/2000).
Il quadro generale risultante dalla ...
di Alessandro Diddi
Il d.lgs. n. 212/2015, di attuazione della Direttiva 2012/29/UE, valorizza il ruolo della persona offesa nel processo penale, in una prospettiva inedita per il nostro sistema. Numerose sono le modifiche a tutela della vittima durante la sua audizione, sia nel corso delle indagini, sia nell’incidente probatorio, che nel dibattimento. Tuttavia, al potenziamento di tutela, imposto ...
di Ada Famiglietti
L’effettività della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, inaugurata con le “storiche” sentenze costituzionali del 2007, ha rafforzato il catalogo dei diritti dell’imputato anche sul versante della pubblicità delle udienze. Un profilo oggettivo del processo si è trasformato in contenuto di una pretesa individuale, che concorre a definire il ...
di Vania Maffeo
Il diritto alla salute costituisce prerogativa costituzionale del detenuto, ma non è sempre agevole operare il giusto bilanciamento tra esigenze collettive ed individuali; nel caso di detenzione ante iudicatum, poi, l’aspirazione alla effettiva salvaguardia del diritto è persino rafforzata dalla presunzione di innocenza. L’incauta formulazione dell’art. 275, ...
di Eva Mariucci