L’ordine europeo di indagine penale costituisce uno strumento dalle molteplici potenzialità, nel campo della cooperazione giudiziaria per la raccolta e lo scambio delle prove tra gli Stati Membri dell’Unione europea. Esso ha il merito di operare una considerevole semplificazione del sistema vigente, sostituendo con una sola direttiva le tante fonti normative che si erano ...
di Michele Caianello
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE UNITE, SENTENZA 14 OTTOBRE 2014, N. 42858 – PRES. SANTACROCE; REL. IPPOLITO
1. Successivamente a una sentenza irrevocabile di condanna, la dichiarazione d’illegittimità costituzionale di una norma penale diversa da quella incriminatrice, idonea a mitigare il trattamento sanzionatorio, comporta la rideterminazione della pena che non sia stata ...
Nella piena consapevolezza della necessità di dover abbandonare il concetto tradizionale di giudicato – imperniato sul principio di “intangibilità” – in nome di una concezione moderna, elastica e garantista del sistema giuridico, fondata sulla prevalenza del principio del favor libertatis, le Sezioni Unite chiariscono ogni dubbio – ...
di Elga Turco
CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE III, SENTENZA 6 OTTOBRE 2014, N. 41347 – PRES. MANNINO; REL. ACETO
La problematica centrale in tema di utilizzo di dichiarazioni di pentiti attiene alla necessaria approfondita delibazione di attendibilità personale dei collaboranti, esame preventivo, generale e indefettibile, senza il quale quelli successivi di credibilità intrinseca di coerenza ...
In tema di chiamata in correità, oltre alla ricerca dei riscontri, la dottrina e la giurisprudenza hanno elaborato ulteriori specifici criteri, che costituiscono delle linee guida funzionali al vaglio delle deposizioni dei collaboratori. In questi casi, la valutazione da parte del giudice non può prescindere da un esame accurato in ordine all’attendibilità del singolo ...
di Francesca Tribisonna
CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. VI, SENTENZA 6 NOVEMBRE 2014, N. 46067– PRES. AGRÒ; REL. BASSI
Non ricorrono le condizioni perché alla sentenza resa dalla Corte e.d.u. nel caso Ocalan possa essere applicata la c.d. procedura della “sentenza pilota” tracciata dalle Sezioni Unite, secondo cui «le decisioni della Corte e.d.u., che evidenzino una situazione di ...
La pronuncia in commento attiene alla possibilità di riconoscere efficacia ultra partes alle sentenze pilota della Corte europea dei diritti dell’uomo rese nei confronti di un ordinamento diverso da quello italiano, su una questione avente assonanze con quella interna, al fine di consentire la revisione della sentenza passata in giudicato. La Suprema Corte nega tale ...
di Roberta Greco
CORTE COSTITUZIONALE, SENTENZA 1 DICEMBRE 2014, N. 213 – PRES. NAPOLITANO; REL. FRIGO
È costituzionalmente illegittimo, ex artt. 3 e 24 comma 2 Cost., l’art. 516 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede la facoltà dell’imputato di richiedere al giudice del dibattimento il giudizio abbreviato relativamente al fatto diverso emerso nel corso ...
La Corte costituzionale ritorna sul rapporto tra diritto di difesa e modifica dell’imputazione, consentendo all’imputato di accedere al giudizio abbreviato anche a seguito della contestazione in dibattimento del fatto diverso. La sentenza, però, non chiude definitivamente la questione e lascia aperti molti interrogativi difficilmente risolvibili sul piano ...
di Marcello D'Aiuto
Nel 1988 il codice di procedura penale aveva riformato la difesa d’ufficio con l’intento di rafforzarne l’effettività. Nel 2001, il legislatore era tornato in subiecta materia perché, nonostante le buone intenzioni, il sistema non riusciva ad assicurare livelli adeguati di assistenza a coloro che non avevano nominato un avvocato di fiducia. Nel 2015, il ...
di Alessandro Diddi
La funzione interpretativa della giurisprudenza nazionale e comunitaria nella determinazione delle regole che disciplinano il rapporto fra le fonti del diritto hanno inciso profondamente sulla natura del diritto del difensore di astenersi dall’udienza e sulla disciplina applicabile.
A riguardo la Corte di cassazione ha riconosciuto valore vincolante erga omnes al codice di ...
di Francesca Romana Mittica
In seguito all’introduzione nell’ordinamento penitenziario italiano dei “rimedi compensativi” per il pregiudizio sofferto dalle persone detenute in condizioni contrarie all’art. 3 Cedu, il Ministero della giustizia ha effettuato una rilevazione statistica relativa alla prima applicazione dell’art. 35 ter, l. n. 354/75. L’articolo analizza ...
di Fabio Fiorentin
La giustizia riparativa, quale ideale che valorizza il ruolo della vittima, l’autoresponsabilizzazione delle parti e la gestione condivisa del conflitto, rappresenta un modello potenzialmente idoneo a coniugare l’effettività del controllo penale con la funzione risocializzante della pena. Ciò nonostante, gli attuali istituti dell’ordinamento penale, a torto o a ...
di Raffaele Muzzica
È ancora necessario sottolineare la non corretta lettura del giudizio penale di secondo grado rispetto al modello del giusto processo consacrato nella costituzione italiana (art. 111), nonché la violazione dei diritti garantiti dalla CEDU. Continua, infatti, l’errore di interpretazione del processo di appello, con il risultato di ribaltare sentenze di proscioglimento in ...
di Daniela Chinnici