Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

16/10/2024 - Corte e.d.u. 15 ottobre 2024, Daugaard Sorensen c. Danimarca

argomento: corti europee - azione/indagini preliminari

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Corte e.d.u., 15  ottobre 2024, Daugaard Sorensen c. Danimarca  

Parole chiave:  denuncia di stupro - indagini - archiviazione della notizia di reato per errori della Procura nella notifica  all’indiziato della revoca dell’iniziale provvedimento che aveva ritirato le accuse - lesione del diritto a indagini efficaci e  un’azione penale effettiva -  violazione degli obblighi positivi derivanti dagli artt. 3 e 8 Cedu  

L’operato della autorità giudiziaria danese nell’ambito delle indagini svolte sullo stupro subito da una giovane donna  che denunciava il fatto alla polizia, ha determinato  la violazione degli art. 3 e 8 Cedu,  sotto il profilo della mancata tutela del diritto della ricorrente a  un’azione penale effettiva e a un controllo giurisdizionale sul reato, e della lesione di valori fondamentali e aspetti essenziali  della vita privata della ricorrente stessa in ragione della violenza subita. In particolare, nei confronti del presunto autore del reato inizialmente sottoposto a custodia cautelare, il p.m. di prima istanza, in un momento successivo, rinunciava all’esercizio dell’azione  considerando insufficienti gli elementi raccolti a sostenere l’accusa. A seguito del ricorso della vittima contro tale decisione, il p.m. di seconda istanza revocava il provvedimento, il quale, tuttavia, per il concatenarsi di almeno tre errori consecutivi occorsi nel procedimento di notifica ascrivibili al database della procura ai quali i magistrati inquirenti non hanno tentato di rimediare né prestato la diligenza richiesta, non veniva a conoscenza del suo destinatario nel termine previsto ex lege di 60 giorni. Di qui la richiesta di archiviazione avanzata dal difensore del sospettato e il consequenziale accoglimento disposto dal tribunale competente.  Le indiscusse carenze insorte nel sistema di notifica che  hanno avuto come gravissima conseguenza quella di impedire di perseguire il presunto autore del reato,  a parere della Corte si sono tradotte in difetti cosi significativi nella risposta procedurale alla denuncia di stupro, da costituire una violazione degli obblighi positivi dello Stato convenuto ai sensi delle norme convenzionali richiamate.