Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

23/02/2023 - Ripristino della procedibilità d'ufficio e delle preclusioni al concordato in appello

di Elena Andolina

argomento: de jure condendo - atti del procedimento

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di Elena Andolina

In data 13 febbraio 2023 è stato assegnato alla Commissione Giustizia della Camera la proposta di legge C. 834, d’iniziativa dell’onorevole Cafiero De Raho ed altri,  recante “Modifiche al codice penale, in materia di procedibilità, e all'articolo 599-bis del codice di procedura penale, in materia di concordato anche con rinuncia ai motivi di appello” .

La p.d.l. in esame si compone di due articoli. L’art. 1 interviene sul codice penale in materia di procedibilità al fine di contenere gli effetti distorsivi della riforma - emersi nella prassi applicativa immediatamente dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150  -  «che, lungi dall'apportare concreti benefìci all'efficienza della giustizia, altro non cela che una depenalizzazione camuffata, che mette in un angolo le persone offese». In tale ottica, si prevede il ripristino della procedibilità d'ufficio tout court per taluni delitti di particolare allarme sociale (artt.582, 605, 610, 614, 625 c.p.) e,  ove ricorrano le circostanze aggravanti di cui agli articoli 270-bis.1 (finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico) e 416-bis.1 (delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste per le associazioni di tipo mafioso) del codice penale, anche per altri delitti oggi procedibili a querela (artt. 590-bis, comma 1, 612, comma 1, 634, comma 1, e 635, comma 1, c.p).

 L’art. 2, interviene sul codice di procedura penale in materia di impugnazioni. Prospettando, attraverso la reviviscenza del comma 2 dell'articolo 599-bis del codice di rito (abrogato dal citato d.lgs. n. 150 del 2022), il  ripristino del catalogo di preclusioni relativo all'istituto del concordato con rinuncia ai motivi in appello nell’ottica di escludere che esigenze deflative possano comportare un elevato rischio di impunità e tradursi di fatto in un «ennesimo assist all'impunità».