Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

23/10/2020 - Corte e.d.u. 22 ottobre 2020, Bokhonko c. Georgia

argomento: corti europee - prove

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Corte e.d.u., 22 ottobre 2020, Bokhonko c. Georgia

 

Nel caso esaminato dalla significativa pronuncia in esame, un cittadino ucraino, arrestato e  condannato in Georgia a ventitré anni di reclusione per possesso e trasporto illegale di sostanza stupefacente, lamenta di essere stato oggetto di trattamenti degradanti durante una perquisizione personale molto invasiva, eseguita in sede d‘arresto da numerosi agenti di polizia (art. 3 CEDU), i quali rinvenivano quasi un chilogrammo di metadone. I giudici di Strasburgo accertano che, nonostante la denuncia presentata dal ricorrente,  l’autorità giudiziaria georgiana  ometteva di indagare sulle accuse di maltrattamenti, come pure avrebbe dovuto secondo l’obbligo specifico previsto in tal senso dal  diritto interno (Corte e.d.u., 9 ottobre 2012, Mikiashvili c. Georgia, § 54). La ritenuta violazione dell’art. 3 CEDU  “soltanto” sotto il profilo  procedurale,  rappresenta comunque motivo sufficiente per indurre la  Corte europea a ritenere irrimediabilmente pregiudicata l’equità complessiva del procedimento (art. 6, § 1, CEDU), a causa di un utilizzo illegittimo delle prove  in quanto, presumibilmente, ottenute in spregio a uno dei diritti fondamentali e assoluti garantiti dalla Convenzione.