Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

05/12/2019 - Corte e.d.u., 5 dicembre 2019, J M c. Francia

argomento: corti europee - esecuzione/trattamento carcerario

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La Corte accoglie il ricorso che le è pervenuto, ritenendo in contrasto con l’art. 3 C.e.d.u. i maltrattamenti patiti dal denunciante mentre era sottoposto a detenzione in due istituti distinti.   Oltre a riscontrare in base alle circostanze di fatto accertate, un uso sproporzionato della forza, i giudici europei significativamente puntualizzano che anche laddove non sia ravvisabile, nel personale carcerario, la volontà di umiliare o sminuire la dignità del detenuto con il proprio operato,  ciò non toglie che quest’ultimo sia percepito come umiliante, angosciante e ingiustificato da  chi lo subisce, a causa della particolare condizione di vulnerabilità ingenerata dallo stato detentivo. Condizione che impone  alla autorità non soltanto il dovere di proteggere le persone detenute sotto il suo controllo, ma anche di provare che non vi è stato un ricorso arbitrario alla forza, fortemente presunto tutte le volte in cui il soggetto riporti lesioni durante il periodo in cui è trattenuto in custodia.