Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Per la Suprema Corte l'indisponibilità del “braccialetto elettronico” comporta l'applicazione degli arresti domiciliari “semplici”: una discutibile lettura dell'art. 275-bis c.p.p. (di Jacopo Della Torre)


L’Autore analizza in modo critico una recente decisione della Cassazione in tema di braccialetto elettronico, nella quale si afferma che la mancanza del dispositivo di controllo determina l’applicazione della misura degli arresti do­miciliari “semplici”.

For the Supreme Court the unavailability of “electronic bracelet” determines the application of “simple” house arrest: a questionable reading of Article 275-bis c.p.p.

The Author critically analyzes a recent decision of the Supreme Court concerning electronic bracelets, which states that the absence of the control device determines the application of “simple” house arrest.

PREMESSA Com’è noto, nel corso degli ultimi anni, il legislatore, anche per rimediare a quella drammatica situazione di sovraffollamento carcerario stigmatizzata dalle condanne della Corte di Strasburgo [1] e dai moniti della Consulta [2], ha riformato in maniera continua la delicata materia delle misure cautelari personali [3]. Peraltro, posto che si è spesso trattato di «interventi “tampone”, volti a incidere in vario modo su singoli profili della disciplina delle relative misure cautelari personali» [4], senza che si sia arrivati a una «sempre più indispensabile opera di rimeditazione globale e sistematica della materia cautelare» [5], non stupirà che questa tecnica di «frammentazione normativa» [6] abbia causato diverse questioni esegetiche e applicative, che la giurisprudenza e la dottrina hanno dovuto, non senza fatica, risolvere. In tale contesto, una delle previsioni oggetto di maggiore attenzione da parte del legislatore, nonché di gravi dubbi interpretativi e pratici, è stata l’art. 275-bis c.p.p., che disciplina quella particolare modalità di controllo a distanza, comunemente nota con il nome di “braccialetto elettronico” [7]. La sentenza in commento affronta proprio alcune delle problematiche di più stretta attualità inerenti a tali strumenti [8] e, in particolare, la delicata questione concernente le conseguenze della indisponibilità di braccialetti, che è derivata dal forte incentivo all’utilizzo degli stessi da parte del legislatore [9], senza la presenza di scorte adeguate [10]. IL CASO CONCRETO E LA SOLUZIONE DELLA CORTE Nel caso di specie, il Tribunale del riesame di Bolzano sostituiva, nei confronti di una donna indagata per l’omicidio del convivente, la misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari con il controllo elettronico, subordinando, però, l’effettiva scarcerazione della stessa alla concreta disponibilità di un dispositivo da parte della polizia. L’indagata, a mezzo del suo difensore, proponeva, quindi, articolato ricorso per cassazione, denunciando, oltre a diversi altri motivi, violazione dell’art. 275-bis c.p.p. In particolare, la ricorrente, ritenendo che la custodia domestica con “braccialetto elettronico” fosse una misura cautelare autonoma, lamentava, anzitutto, che gli strumenti di rilevazione in commento fos­sero sproporzionati «alle esigenze cautelari da tutelare», dovendo, al contrario, ritenersi adeguata la cautela degli arresti domiciliari con le ordinarie prescrizioni e controlli. In secondo luogo, l’indagata denunciava che, in ragione della materiale indisponibilità del dispositivo elettronico, l’ordinanza di sostituzione della misura carceraria non [continua..]

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Fascicolo 1 - 2016