Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Circoscritti i confini della "quasi flagranza": a integrarla non valgono le informazioni fornite nell'immediatezza


CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONI UNITE, SENTENZA 21 SETTEMBRE 2016, N. 39131, PRES. MARASCA; REL. VECCHIO

Non può essere considerato arresto in flagranza quello messo in atto sulla base di informazioni assunte dalla vittima o da terzi nella immediatezza del fatto.

> < [Omissis]   RITENUTO IN FATTO   I Carabinieri della stazione di C. M., il (OMISSIS), in via (OMISSIS) di quel comune, trassero in arresto V.C. nella ritenuta “quasi flagranza” del delitto di lesione personale aggravata (dall’uso di un coltello), commesso in danno di B.R., rappresentando quanto segue nel relativo processo verbale. 1.1. Su disposizione impartita dalla centrale operativa del comando della compagnia (in seguito alla telefonata colla quale la moglie del B., S.C., aveva denunziato il reato), una pattuglia dei militari si era recata presso la tabaccheria gestita dal figlio della vittima, sita nella ridetta via (OMISSIS), constatando la presenza all’interno del locale dello stesso B., ferito superficialmente al cuoio capelluto, al lobo dell’orecchio sinistro e al braccio sinistro. La vittima aveva dichiarato che era stata accoltellata da tal C., soprannominato lo (OMISSIS). E di tanto i componenti della pattuglia avevano prontamente informato il maresciallo comandante della stazione. 1.2. In precedenza B., mentre si dirigeva in bicicletta alla volta del proprio terreno, era stato raggiunto, lungo via (OMISSIS), da V.; costui aveva reiterato le rimostranze, espresse quella stessa mattinata, per la mancata restituzione di una bilancia; e, nonostante B. avesse rinnovato l’assicurazione che avrebbe restituito l’utensile, V. dapprima gli aveva sferrato alcuni calci alle gambe; quindi aveva prelevato dalla cassetta porta oggetti della propria bicicletta un coltello e aveva colpito più volte l’interlocutore, ferendolo. La vittima si era sottratta alle ulteriori coltellate, fuggendo e riparando in cerca di aiuto presso il campo del suo vicino, D.V.G., il quale lo aveva prontamente soccorso. Era sopraggiunto V., brandendo l’arma e proferendo minacce di morte. Ma D.V., intimando pressantemente a V. di desistere, aveva posto termine alla aggressione; aveva, quindi, accompagnato B. in via (OMISSIS), presso la tabaccheria del figlio. Dal locale la S. aveva, poi, chiamato i Carabinieri. 1.3. Il maresciallo comandante della stazione, sulla base delle indicazioni onomastiche del feritore trasmessegli dai componenti della pattuglia (in seguito alle dichiarazioni rese loro dalla vittima), pervenne subito alla identificazione di V., persona a lui nota per pregressa conoscenza; si recò, quindi, anche egli presso la fazione (OMISSIS) e ivi, avendo avvistato V. nelle adiacenze della tabaccheria B., lo arrestò. In concomitanza dell’arresto i Carabinieri procedettero a perquisizione personale, veicolare e domiciliare a carico dell’arrestato allo scopo di sequestrare il coltello e cose pertinenti al reato. Tutte e tre le perquisizioni diedero esito negativo. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di L., all’esito dell’interrogatorio dell’arrestato, sentito il difensore, ha deliberato di non convalidare [continua..]

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Fascicolo 1 - 2017