Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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De jure condendo (di Orietta Bruno)


GARANZIA DEI CORPI POLITICI, AMMINISTRATIVI O GIUDIZIARI E DEI LORO SINGOLI COMPONENTI Tra i disegni di legge all’esame del Parlamento giova innanzitutto segnalare la proposta C. 3891, già approvata dal Senato in prima lettura (S. 1932), recante «Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, a tutela dei Corpi politici, amministrativi o giudiziari e dei loro singoli componenti». D’iniziativa dei sen. Lo Moro e altri, trae origine dal lavoro svolto dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali, la quale ha concluso i lavori in data 26 febbraio 2015. La delibera istitutiva della Commissione le ha affidato, fra gli altri, il compito di verificare la congruità della normativa vigente e di proporre soluzioni di carattere legislativo e amministrativo al fine di realizzare la più efficiente prevenzione e il più adeguato contrasto delle intimidazioni, così da assicurare il migliore e libero esercizio delle funzioni attribuite agli enti e agli amministratori locali. Dal sindacato è emerso come, pur nella molteplicità dei contesti di esecuzione e delle modalità di realizzazione dei singoli atti (dalle aggressioni agli avvertimenti con lettere, via telefono o attraverso i social media, dagli incendi di autovetture ai danneggiamenti di cose di proprietà privata o anche pubblica, dal recapito di proiettili all’uccisione di animali domestici), il fenomeno vada affrontato e valutato con una visione unitaria, «cogliendo gli elementi comuni che lo caratterizzano, ovvero la qualità soggettiva della vittima, che riveste il ruolo di amministratore locale, ma anche e soprattutto la finalità dell’a­zione intimidatoria: la volontà di intimorire l’amministratore locale, condizionandone l’attività e arrecando quindi un’offesa al regolare funzionamento del sistema democratico e al buon andamento della pubblica amministrazione». Le indagini compiute hanno dimostrato una sottovalutazione del fenomeno, a cui corrispondono, fra le altre, una del tutto carente risposta del legislatore in termini di politica criminale e la manchevolezza degli strumenti di prevenzione e repressione oggi utilizzabili. La Commissione, nel rapporto conclusivo, ha proceduto alla rilevazione di specifici «moventi» e alla prospettazione di una serie di rimedi di carattere sia organizzativo che legislativo. Il progetto in esame recepisce, per l’appunto, gli esiti di tale rapporto e si sofferma sulle modifiche normative in materia penale. Tali interventi correttivi, in linea con gli esiti dell’inchiesta, sono stati modulati a seconda della tipologia di intimidazione individuata dalla relazione conclusiva. Ed ecco la novità che [continua..]

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Fascicolo 5 - 2016