Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Corti europee (di Federico Bardelle)


PRINCIPIO DI RETROATTIVITÀ DELLA LEX MITIOR – DEROGA (Corte e.d.u., 12 luglio 2016, ric. n. 8927/11, Ruban c. Ucraina) La decisione in commento si segnala come un novum nel panorama della giurisprudenza di Strasburgo. Un cittadino ucraino, tratto a giudizio per un omicidio doloso aggravato commesso nel 1996 e condannato alla pena dell’ergastolo, ricorreva alla Corte e.d.u., lamentando come i giudici nazionali non avessero applicato la legge penale più favorevole. A partire dalla data di commissione del reato, infatti, la pena applicabile per l’omicidio doloso aggravato aveva subito alcune modifiche. Dal 1996 al 29 dicembre 1999 era prevista la reclusione fino a quindici anni o la pena di morte; il 29 dicembre 1999, abolita la pena capitale ad opera della Corte costituzionale ucraina, l’omicidio doloso aggravato era rimasto punito con la sola reclusione fino a quindici anni; dal 29 marzo 2000 il legislatore ucraino ha affiancato come alternativa alla reclusione la pena dell’ergastolo. Secondo il ricorrente, dal momento che dopo la commissione del reato, avvenuta nel 1996, la legge penale più favorevole era quella che prevedeva la pena della reclusione fino a quindici anni, in vigore tra il 29 dicembre 1999 ed il 29 marzo 2000, i giudici nazionali non potevano applicare l’ergastolo. Il Governo osservava come, atteso che l’abolizione della pena di morte era avvenuta mediante una pronuncia della Corte costituzionale, che nell’occasione aveva esortato il Parlamento a sanzionare l’o­micidio doloso aggravato con la pena dell’ergastolo, non si poteva parlare di vera e propria modifica legislativa, perché gli effetti della decisione di incostituzionalità erano da ritenersi sospesi fino all’esor­tato intervento legislativo. Secondo il Governo quindi la pronuncia della Corte costituzionale non aveva dato luogo ad una successione di leggi nel tempo e, di conseguenza, correttamente i giudici nazionali non avevano tenuto in considerazione la disciplina presente nel lasso temporale di tre mesi intercorrente tra la decisione di incostituzionalità e l’intervento legislativo. La Corte di Strasburgo affermano che la presenza di una legge più favorevole non comporta la sua applicazione ipso iure. Il giudice è infatti tenuto a verificare che la lex mitior sia voluta dal legislatore. Qualora, invece, alla normativa più favorevole si sia approdati mediante percorsi differenti dal processo di legiferazione in senso stretto, il giudice è libero di applicare la lex gravior, sempre che questa scelta comporti effetti proporzionati al fatto commesso. Nel caso concreto la disciplina di favore non era stata voluta dal legislatore, essendo chiaro come questi non intendesse permettere che l’omicidio doloso aggravato fosse punito con la sola reclusione fino a quindici anni; [continua..]

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