Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

09/01/2025 - Corte di giustizia dell’Unione europea, 9 gennaio 2025, causa C-583/23

argomento: corti europee - rapporti giurisdizionali con autorita' straniere

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La Corte di giustizia dell’Unione europea definisce il perimetro degli atti di indagine eseguibili nel territorio di altro Stato nelle forme previste dalla direttiva 2014/41/UE.

La sentenza chiarisce che non costituiscono un ordine europeo di indagine né la decisione con la quale l’autorità di uno Stato membro chieda all’omologo di un altro Stato membro di notificare a taluno un provvedimento di rinvio a giudizio, né la richiesta, rivolta dal giudice di uno Stato membro a quello di altro Stato membro, finalizzata a collocare una persona in custodia cautelare per finalità diverse da quelle previste dagli artt. 22 e 23 della direttiva 2014/41/UE (ovvero, il trasferimento temporaneo nello Stato di emissione o in quello di esecuzione di persone detenute ai fini di un atto di indagine).

Viceversa, costituisce un ordine europeo di indagine la decisione con la quale l’autorità giudiziaria di uno Stato membro richieda a quella di altro Stato membro di consentire a taluno di fare valere le proprie osservazioni sui fatti contenuti nell’imputazione che lo riguarda: ovviamente, l’audizione dell’interessato deve essere funzionale alla raccolta di elementi di prova, in ciò sostanziandosi la finalità dello strumento di cooperazione in discorso.