argomento: de jure condendo - parti private e persona offesa
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di Elena Andolina
È all’esame della Commissione Affari Costituzionali (dal 4 ottobre 2023) il disegno di legge S. 888, d’iniziativa dell’onorevole Parrini, recante «Modifica dell’articolo 111 della Costituzione in materia di tutela delle vittime di un reato».
Come sottolineato nella Relazione illustrativa, obiettivo del disegno di legge in esame è quello di colmare una «presunta carenza a livello costituzionale», integrando il relativo quadro normativo «con una previsione più specifica a tutela della vittima dei reati». La riforma dell’articolo 111 Cost. (con legge costituzionale del 23 novembre 1999, n. 2) ha, infatti, concentrato la propria attenzione sulla figura della persona accusata di reato, alla quale è stata garantita una vasta gamma di diritti e facoltà. Persiste, invece, la mancanza nella Carta costituzionale di norme specifiche a favore della vittima dei reati, nonostante, fin dalla parte iniziale del testo costituzionale - quella sui « Princìpi fondamentali » - si faccia continuo riferimento a princìpi ed esigenze di «solidarietà politica, economica e sociale».
L’assenza di un esplicito fondamento costituzionale della tutela delle vittime del reato nel processo si riverbera soprattutto nell'àmbito del processo penale; rendendo doveroso intervenire anche all'interno delle regole del giusto processo a tutela di quello che è, allo stato, il soggetto meno garantito.
Nell’ottica di dare piena cittadinanza processuale alla vittima del reato, l’art. 1 del d.d.l. S. 888 prospetta, pertanto, l’inserimento - dopo il quinto comma dell’art. 111 Cost. - della seguente previsione: «La legge garantisce i diritti e le facoltà della vittima del reato».