argomento: corti europee - giudice/giudizio
» visualizza: il documento (Corte di giustizia dell’Unione europea, 5 giugno 2023, Causa C-204/21 – Commissione c. Polonia)Articoli Correlati: indipendenza dei giudici - autodichia della magistratura - autonomia dei giudici
Chiamata ad esaminare un ricorso per inadempimento nei confronti della Polonia, la Corte di giustizia esprime alcuni punti di diritto inerenti l’indipendenza e l’imparzialità dell’organo deputato a pronunciarsi sugli status e sulle funzioni dei giudici della Corte Suprema, sull’opportunità di avviare contro di loro un procedimento penale e sulle questioni giuslavoristiche di loro interesse. La Corte censura la mancanza di tali presupposti e lamenta, altresì, il difetto di coordinamento tra ordinamento interno ed europeo laddove sia vietato ai giudici ordinari nazionali di esaminare le questioni sull’indipendenza e sull’imparzialità degli uffici giudicanti alla luce degli indirizzi espressi a livello eurounitario.
Di seguito, i principi di diritto espressi dalla Corte.
1) La Repubblica di Polonia è venuta meno agli obblighi dell’art. 19, paragrafo 1, TUE autorizzando la Camera disciplinare della Corte Suprema a pronunciarsi su casi che impattano direttamente sullo status e sulle funzioni di giudice e di ausiliari della Corte, sulle richieste di avvio di procedimenti penali contro tali soggetti e su questioni giuslavoristiche di loro interesse. Della Camera disciplinare si dubita, infatti, quanto ad indipendenza ed imparzialità.
2) La Repubblica di Polonia è venuta meno agli obblighi degli artt. 19, paragrafo 1 TUE e 47 della Carta di Nizza mediante l’applicazione di norme interne che qualificano come illecito disciplinare la condotta del giudice nazionale che verifichi il rispetto dei requisiti imposti dal diritto unionista per la definizione di indipendenza e di imparzialità dei tribunali istituiti per legge.
3) Identica violazione è stata commessa mediante l’applicazione di norme interne che vietano al giudice nazionale di verificare il rispetto degli obblighi derivanti dal diritto dell'Unione e rivolti a garantire l’indipendenza e l’imparzialità di un tribunale precedentemente istituito per legge.
4) Identica violazione è stata commessa mediante l’applicazione di norme interne che stabiliscono la competenza esclusiva della Camera di controllo straordinario e affari pubblici della Corte Suprema a conoscere dei ricorsi e delle questioni di diritto concernenti la mancanza di indipendenza di un tribunale o di un singolo giudice.