argomento: corti europee - giudice/giudizio
» visualizza: il documento (Corte e.d.u., 25 febbraio 2020, Paixao Morerira Sa Fernandes c. Portogallo)Articoli Correlati: giusto processo - impugnazioni - rinnovazione dell
Viola l’art. 6, paragrafo 1, Cedu la corte d’appello che, rivalutati i fatti e mutata la qualificazione giuridica dell’addebito, riformi la sentenza di proscioglimento resa in primo grado e condanni, così, l’imputato, senza avere riacquisito le testimonianze già assunte in prima istanza (nel caso di specie il ricorrente era stato contattato da un sedicente uomo d’affari che, in vari colloqui, tentava di coinvolgerlo in operazioni illecite; l’istante, allora, registrava di nascosto una di quelle conversazioni e avviava una collaborazione con la polizia grazie alla quale si giungeva alla condanna dell’imprenditore. Quest’ultimo denunciava il ricorrente per il reato di registrazione illecita: la legge nazionale, infatti, punisce la condotta di chi, coinvolto in una conversazione, la registri senza che il suo interlocutore lo sappia. Si incardinava, così, un processo penale contro l’istante: in primo grado, dopo una lunga istruttoria, il tribunale lo assolveva, ritenendo che avesse agito in stato di necessità; al contrario, in appello, la corte riteneva insussistente la scriminante ed emetteva sentenza di condanna senza, però, avere rinnovato l’istruzione dibattimentale).