Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

11/12/2019 - Nuovi strumenti di contrasto alla violenza domestica e di genere

di Marilena Colamussi

argomento: de jure condendo - misure cautelari

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di Marilena Colamussi

Presentato in data 21 ottobre 2019, il d.d.l. S. 1564 recante: “Modifiche al codice di procedura penale e ulteriori disposizioni di contrasto alla violenza domestica e di genere”, su iniziativa dei senatori Valente ed altri, risulta in attesa di essere assegnato allo studio della Commissione giustizia.

Il disegno di legge risponde all’esigenza di colmare le lacune emerse nella prima fase di applicazione della normativa sul cosiddetto “Codice rosso” (d.lgs. n. 69 del 19 luglio 2019), attraverso la previsione di inediti strumenti di natura processuale per prevenire e contrastare la violenza domestica e di genere.

In tale prospettiva si intende introdurre l’arresto obbligatorio in flagranza in caso di violazione dell’art. 387-bis c.p., in materia di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, di maltrattamenti contro familiari e conviventi, e di atti persecutori.

(Di contenuto identico la proposta di legge C. 2153, d’iniziativa dell’on. Carfagna ed altri, recante: "Modifica all'articolo 380 del codice di procedura penale, in materia di arresto obbligatorio in flagranza per il delitto di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare o del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, di cui all'articolo 387-bis del codice penale", assegnato all’esame della Commissione Giustizia il 22 dicembre 2019).

E, sempre in materia pre-cautelare, si propone l’istituzione del “Fermo di indiziato di delitto di  maltrattamenti contro familiari e conviventi e di atti persecutori”, ai sensi dell’art. 384-ter c.p.p., quando sussista fondato timore di reiterazione delle condotte criminose, tali da porre in pericolo, grave ed attuale, la vita, o l’integrità fisica o psichica della persona offesa.

Da ultimo, la previsione di modalità di controllo attraverso il cosiddetto "braccialetto elettronico" (art. 275-bis c.p.p.) nell’adozione della misura dell’allontanamento dalla casa familiare (282-bis c.p.p.), e, in caso di diniego da parte dell’imputato, l’applicabilità della custodia cautelare in carcere.