argomento: corti europee - esecuzione/trattamento carcerario

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Nel caso di condanna per reati commessi a mezzo stampa, l’imposizione della pena detentiva viola il diritto alla libertà di espressione, laddove non sia giustificata da circostanze del tutto eccezionali, come la seria compromissione di altre situazioni giuridiche fondamentali, ad esempio attraverso l’incitamento all’odio o alla violenza da parte del reporter [Nel caso di specie, pur avendo riconosciuto che il caporedattore di una nota testata giornalistica italiana aveva commesso il reato di diffamazione aggravata, i giudici strasburghesi hanno ritenuto manifestamente sproporzionata la condanna ad un anno e due mesi di reclusione, dal momento che non vi era alcuna giustificazione concreta per l’imposizione di una siffatta pena].