Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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De jure condendo (di Marilena Colamussi)


LA TUTELA DEGLI AUTORI DI SEGNALAZIONI DI REATI O IRREGOLARITÀ APPRESI IN AMBITO LAVORATIVO Le Commissioni riunite Giustizia e Lavoro della Camera dei Deputati in sede referente hanno da poco concluso l’esame del d.d.l. C. 3365, presentato il 15 ottobre 2015, su proposta dell’on. Businarolo ed altri, recante «Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato», esprimendo parere favorevole. Si tratta di un disegno di legge che sostanzialmente ricalca il d.d.l. C. 1751, presentato il 30 ottobre 2013 e al quale risulta abbinato, a firma dello stesso proponente, ampliato nei contenuti che meglio puntualizzano l’ambito applicativo, l’oggetto di tutela, le finalità e i ruoli dei soggetti coinvolti. L’ulti­ma novità è rappresentata da un ulteriore ampliamento del progetto di legge che incorpora per pertinenza tematica il d.d.l. C. 3433, presentato in data 16 novembre 2015, a firma dei deputati Ferranti ed altri, in tema di «Modifiche all’articolo 54-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e all’articolo 6 del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato». L’articolato progetto di legge è teso a potenziare la diffusione di uno strumento di tutela della legalità che, secondo quanto emerge dalla Relazione di accompagnamento, favorisce la prevenzione e, al tempo stesso, la lotta alle condotte illecite (a titolo esemplificativo: frode fiscale, corruzione) o irregolari consumate all’interno di istituzioni o imprese, predisponendo una particolare tutela in favore degli autori delle relative segnalazioni. Il fenomeno è noto nei Paesi anglosassoni e scandinavi come “whistleblowing”, alla lettera “soffiare nel fischietto”, per indicare in termini figurati l’azione dell’arbitro che fischia per segnalare un fallo, ovvero l’intervento di un poliziotto che tenta di arrestare un’azione illegale, allo scopo di incoraggiare la segnalazione di un illecito riscontrato in ambito lavorativo, nell’interesse della collettività e senza il timore di subire eventuali ritorsioni. Sembra l’espressione di un dovere di collaborazione, volto a responsabilizzare ciascun lavoratore nel contrastare la corruzione, per garantire l’affermazione della legalità, il corretto ed efficace funzionamento di un’istituzione, la tutela della salute, della sicurezza delle persone e dell’ambiente, nonché del patrimonio di aziende o di enti pubblici o privati presso cui il segnalante svolge la propria attività lavorativa. L’intervento [continua..]

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Fascicolo 1 - 2016