Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Novità sovranazionali (di Elena Zanetti)


Il consiglio dell’Unione europea definisce le sfide attuali e le prospettive future del mandato di arresto europeo e delle procedure di consegna L’obiettivo di rendere l’Europa «un luogo in cui ci si sente liberi e sicuri» – che continua a rimanere al vertice delle priorità dell’Unione – passa anche dal miglioramento della cooperazione giudiziaria in materia penale attraverso l’incremento dell’utilizzo di strumenti comuni. Muovono da questa presa d’atto le Conclusioni dedicate al futuro del mandato di arresto europeo che il Consiglio dell’Unione europea ha adottato il 1° dicembre 2020 nel quadro dall’agenda strategica 2019-2024 (in G.U.U.E., 4 dicembre 2020, C 419, p. 23 ss.). A quasi vent’anni dalla sua adozione – avvenuta il 13 giugno 2002 con Decisione quadro 2002/584/GAI – il mandato di arresto europeo continua indubbiamente ad assolvere un ruolo chiave nella cooperazione tra gli Stati membri, che ha contribuito a semplificare e ad accelerare, rivelandosi determinante ai fini della creazione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia che l’Unione intende assicurare ai propri cittadini. Nonostante gli indubbi risultati conseguiti in materia, grazie al processo da tempo in essere tra le istituzioni europee al fine di perfezionare la cooperazione in ambito penale – nel quale si inseriscono, ad esempio, le Conclusioni Promuovere il riconoscimento reciproco rafforzando al fiducia reciproca adottate dal Consiglio nel 2018; la relazione di attuazione della Commissione datata 2 luglio 2020; il nono ciclo di valutazioni reciproche in corso al Consiglio; il progetto di relazione della commissione LIBE del Parlamento europeo sull’attuazione del 4 settembre 2020 – è emerso come non manchino ulteriori margini di miglioramento, per accrescere «l’efficacia del meccanismo di consegna nell’ambito del mandato d’arresto europeo». Mettendo ordine tra i diversi spunti forniti dalle molte discussioni avviate, il Consiglio ha individuato cinque ambiti in cui conviene residuino spazi per interventi migliorativi. Si tratta dei seguenti settori: A) Rafforzare il recepimento a livello nazionale e l’applicazione pratica della decisione quadro relativa al MAE; B) Sostenere le autorità dell’esecuzione nello svolgimento di valutazioni dei diritti fondamentali; C) Affrontare taluni aspetti della procedura nello Stato membro emittente e in quello di esecuzione; D) Trattare le richieste di estradizione di cittadini dell’UE verso Paesi terzi; E) Rafforzare le procedure di consegna nell’ambito del mandato di arresto europeo in periodi di crisi. Per ciascuno di essi vengono indicate alle istituzioni e ai soggetti coinvolti nelle procedure di consegna le azioni virtuose e le vie da seguire per superare le criticità riscontrate. Ne risulta un’interessante [continua..]

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