Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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De jure condendo (di Marilena Colamussi)


Ricollocamento Dei Magistrati Candidati A Cariche Pubbliche; Divieto Di Collocamento Fuori Ruolo Si dibatte da tempo, in sede politica, legislativa, giudiziaria e socioculturale, di quale sia il ruolo dei magistrati impegnati in politica come candidati, o eletti a cariche pubbliche, che a fine mandato tornano nelle aule di giustizia, come se nulla fosse accaduto. Sul tema, in disparte ogni contaminazione ideologica, occorre guardare ai profili squisitamente normativi, in specie de lege ferenda, e alle implicazioni derivanti dalle scelte in corso d’opera, sul piano delle garanzie fondamentali, nonché ai risvolti sul piano di valori costituzionalmente protetti, quali indipendenza, imparzialità, autonomia e terzietà della magistratura (artt. 101, 104, 108, 111 Cost.). L’agenda parlamentare rivela l’attenzione puntuale del legislatore, quanto meno in punto di metodo: la proposta di legge ordinaria C. 2517 è stata assegnata all’esame delle Commissioni riunite (I Affari Costituzionale e II Giustizia), in data 18 giugno 2020. L’articolato reca “Disposizioni in materia di ricollocamento dei magistrati candidati a cariche pubbliche elettive e divieto di collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi, contabili, militari e tributari"; ne sono promotori gli onorevoli Sisto e Mulè. Non è il primo disegno di legge in materia, e probabilmente neppure l’ultimo, malgrado i tempi siano, oramai, maturi perché si passi dalla fase della riflessione a quella della realizzazione di un cambiamento utile a correggere le storture del sistema vigente. Basti pensare che solo durante la legislatura attuale si contano altri due disegni di legge in materia, per giunta aventi il medesimo titolo; trattasi anzitutto del disegno di legge S. 255, recante “Disposizioni in materia di candidabilità, eleggibilità e ricollocamento dei magistrati in occasione di elezioni politiche e amministrative nonché di assunzione di incarichi di governo nazionale e negli enti territoriali. Modifiche alla disciplina in materia di astensione e ricusazione dei giudici”, presentato l’11 aprile 2018, al momento in corso di esame in Commissione Giustizia (1° luglio 2020; l’ar­ticolato ha assorbito il d.d.l. S. 1408, intitolato: ”Disposizioni in materia di candidabilità dei magistrati in occasione di elezioni politiche e amministrative”); l’altro progetto di legge è rubricato C. 489; è stato presentato il 10 aprile 2018 e assegnato alla studio delle Commissioni riunite (7 agosto 2018) ma l’esame non è ancora iniziato. I contenuti di entrambi i progetti di legge, pressoché sovrapponibili, risultano ampi e articolati, in quanto inglobano e disciplinano in modo analitico sia il tema della candidabilità a cariche elettive e all’assunzione di incarichi di governo negli [continua..]

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Fascicolo 6 - 2020