Processo Penale e GiustiziaISSN 2039-4527
G. Giappichelli Editore

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Decisioni in contrasto (di Giada Bocellari)


Irreperibilità e le “ricerche” indispensabili per l’emissione del decreto: il contatto sull’u­tenza cellulare al vaglio delle Sezioni Unite (Cass., sez. V, 9 dicembre 2019, n. 49820) Con la sentenza in commento, la Suprema Corte ha rimesso alle Sezioni Unite la risoluzione di un contrasto giurisprudenziale venutosi a creare in ordine alla legittimità o meno del decreto di irreperibilità preceduto da ricerche svolte senza utilizzazione del numero di utenza mobile del destinatario della notifica, pur in possesso dell’autorità competente. Secondo un primo orientamento (Cass., sez. II, 16 gennaio 2015, n. 2886; Cass., sez. II, 29 aprile 2011 n. 32331), lo spettro delle ricerche di cui all’art. 159 c.p.p. non dovrebbe intendersi riferito anche alla necessità di utilizzare, ove disponibile, il numero dell’utenza mobile dell’imputato: non sarebbe, quindi, illegittimo il decreto di irreperibilità emesso senza che l’autorità competente, pur avendone la disponibilità, tenti di contattare sul cellulare il destinatario della notifica. Ciò discenderebbe dal fatto che, anzitutto, l’utenza mobile è priva di qualsiasi collegamento certo ad una persona o ad un luogo, a differenza dell’utenza fissa, con la conseguenza che, anche ove si realizzasse un effettivo contatto con la persona ricercata, questa non potrebbe che essere invitata presso gli uffici dell’autorità procedente per ricevere la notificazione dell’atto, non potendo naturalmente ritenersi perfezionata la notificazione all’im­putato con la mera comunicazione telefonica. Si evidenzia, inoltre, richiamando la Relazione al Codice e la sentenza C. cost. 11 dicembre 1998, n. 399, che l’avverbio “particolarmente” di cui all’art. 159 c.p.p. avrebbe lo scopo di non rendere esaustiva l’indicazione dei luoghi in cui cercare l’imputato, ma non anche quello di estendere la ricerca a mezzi (come l’utenza mobile) che non consentono alcun collegamento con luoghi specifici. Un secondo orientamento (Cass., sez. IV, 24 settembre 2015, n. 47746; Cass., sez. III, 20 novembre 2014, n. 52326; Cass., sez. I, 13 gennaio 2010, n. 5476), viceversa, ritiene sia illegittimo il decreto di irreperibilità preceduto da ricerche svolte senza utilizzazione del numero di utenza mobile dell’imputato, pur in possesso dell’autorità competente. Tale diversa soluzione sarebbe imposta dal principio di effettività delle ricerche necessarie per l’emissione del decreto di irreperibilità, sotteso al disposto dell’art. 159 c.p.p.; la ratio della norma da ultimo richiamata sarebbe, infatti, quella di assicurare un’effettiva ricerca dell’imputato, utilizzando nei modi più efficaci notizie ed informazioni in possesso dell’autorità procedente e [continua..]

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SOMMARIO:

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Fascicolo 2 - 2020